Codifica digitale e semiotica della cultura: un esperimento

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Authorship
  1. 1. Domenico Fiormonte

    Università Roma Tre

  2. 2. Laura Guadalupi

    Università Roma Tre

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1. Inquadramento teorico
L'incontro fra semiotica e teoria della
rappresentazione del testo digitale è stato più
volte annunciato (Andersen, 1997; Piez, 2007),
ma fino ad oggi non si è mai concretizzato
in analisi e proposte concrete. È tempo di
riprendere in mano la questione e in questo
contributo lo faremo partendo da alcuni
presupposti teorici per poi illustrare un caso di
studio: la traduzione inglese-italiano e poi la
codifica XML di una ballata folk irlandese. Come
vedremo nell'esempio la pratica delle traduzione
interlinguistica e quella della rappresentazione
digitale presentano vari punti in comune.
La codifica, al pari della traduzione, è un
atto interpretativo (vedi schema sotto). Se
tradurre interlinguisticamente significa dare
forma alla realtà attraverso una lingua
naturale che è, nelle parole di Lotman,
un 'sistema modellizzante primario' (Lotman,
1970), codificare è un'attività analoga, che
coinvolge un altro sistema di segni. Nel caso
da noi preso in esame allora il linguaggio di
markup può essere considerato un 'sistema
modellizzante secondario' (cf. Fiormonte, 2008:
294-295). L'XML, metalinguaggio descrittivo e
dichiarativo, si affranca quindi dalla tradizionale
concezione semiotica che relega il medium
di comunicazione a un ruolo marginale, per
diventare anch'esso strumento produttore di
senso. Il documento digitale infatti, e ancora
di più un insieme strutturato di documenti
digitali – biblioteca, mediateca, ecc. –, si inscrive
nel dominio delle auto-descrizioni di una
cultura: 'La differenza essenziale tra l'evoluzione
culturale e l'evoluzione naturale sta nel
ruolo attivo delle autodescrizioni, nell'influenza
esercitata sull'oggetto dalle rappresentazioni
dello stesso' (Lotman and Uspenskij, 2006: 152).
Ciò vuol dire, nel nostro caso, che il documento
digitale svolge un doppio ruolo di testimone
attivo: sia come 'documento' (che può incarnarsi
in diversi formati (PDF, HTML, ecc.) sia in
quanto 'rappresentazione' (cf. Buzzetti, 2006:
55). Ci sembra chiaro quali siano le influenze
di una siffatta procedura, giacché la codifica
digitale è un tipo di auto-descrizione che è in
grado di 'definire' la natura di un documento nel
momento in cui lo 'descrive'.
Riassumendo dunque la codifica digitale
di un documento può essere considerata
un
knowledge-shaping process
costituito da
quattro dimensioni interagenti:
-
Trascrizione
; processo di selezione 'relying
on conventions and reflecting theoretical
goals and definitions' (Duranti, 2006: 302);
-
Traduzione
; processo di appropriazione e
adattamento al sistema semiotico di arrivo
(Lotman, 1985: 113-129);
-
Interpretazione
; processo ermeneutico di
creazione di nuova conoscenza attraverso
strumenti di esplicitazione formale (Orlandi,
1990: 26-27);
-
Modellizzazione
; qui il termine può essere
inteso in una duplice accezione: a) in
senso semiotico-culturale come processo di
costruzione di
device
meta culturali (Lotman
and Uspenskij 2006); b) come processo
di costruzione di un modello euristico
del documento, operazione preliminare a
qualsiasi trattamento informatico (Gigliozzi,
1997).
Nessuno di questi livelli può essere considerato
a sé e l'ordine di questa lista risponde solo a una
comodità espositiva.
2. Traduzione e codifica come
processi culturali
Lingue e testi interagiscono all'interno di
quel delicato processo generatore di senso
che è la traduzione e che nella prospettiva
indicata da Lotman consideriamo come concetto
di 'confine', luogo di trasmissione e di
trasformazione della memoria. Come scrive
Lotman, l'attività culturale consiste nel 'tradurre
un certo settore della realtà in una delle lingue

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della cultura, trasformarlo in un testo, cioè in
una informazione codificata in un certo modo,
introdurre questa informazione nella memoria
collettiva' (Lotman, 1970; trad. it. 1975, 25-35).
Partendo da tali premesse, abbiamo sviluppato
l' analisi in due prospettive convergenti.
La prima ci ha portato a elaborare
una traduzione interlinguistica dall'inglese
all'italiano di una ballata folk irlandese
sull'Easter Rising (cfr. frammento in Tabella 1),
la rivolta del 1916 contro il dominio britannico.
Al livello macro-strutturale dei rapporti fra i
due sistemi-lingua, abbiamo optato per una
traduzione
source oriented
, che conservasse
le differenze culturali, senza quindi incorrere
in distorsioni. Sottoscriviamo l'idea di Jurj
Lotman e Peter Torop (Lotman, 1984; trad.
it. 1985; Torop, 1995) sulla traduzione come
appropriazione di una cultura altra, come
processo di arricchimento, di integrazione,
piuttosto che di assorbimento livellante. Al
livello micro-strutturale dell'analisi semiotica
del prototesto abbiamo applicato le nozioni della
semiotica culturale, in particolare i concetti
di 'semiosfera' e 'confine', mettendo in luce
le dinamiche conflittuali che possono scaturire
quando due culture entrano in concorrenza per
affermare ciascuna il proprio sistema di senso.
La semiosfera irlandese (vedi Fig. 1; tag 'sem-
irl') e quella britannica (Fig. 1; tag 'sem-brit')
sono cerchi dalla cui intersezione scaturisce la
sfera semiotica della guerra Anglo-Irlandese,
delimitata dalle figure di confine che sono i
protagonisti della
ballad
, ossia i rivoluzionari
che combatterono per l'indipendenza.
Ritornello tratto dalla
versione originale della ballad
Freedom's Sons
Versione tradotta
I Figli della
Libertà
They were the men with a
vision, the men with a cause
The men who defied their
oppress's laws The men who
traded their chains for guns
Born into slav'ry, they were
Freedom's Sons
Erano uomini con un sogno,
uomini con un motivo per
combattere Uomini che
sfidarono le leggi dei loro
oppressori Uomini che
barattarono le loro catene con
le pistole Nati schiavi, erano i
Figli della Libertà
Tabella 1. Frammento della ballata
Easter Rising con relativa traduzione.
Il secondo passaggio è consistito nella
traduzione metalinguistica, ovvero la codifica
della ballata usando lo schema XML-TEI
(Burnard and Sperberg-McQueen 1995). A
monte del lavoro del filologo digitale stanno
le scelte pragmatiche circa gli elementi testuali
da marcare, e il linguaggio di markup obbliga
a esplicitare tali scelte, motivandole. In virtù
di tali analogie, per indicare il processo di
digitalizzazione, possiamo adoperare l'etichetta
di
traduzione di secondo livello
. Al posto della
codifica delle fasi di stesura, con tanto di analisi
critica alle modifiche operate dall'autore della
canzone, si è optato per una codifica della
canzone che marcasse le nostre interpretazioni
del testo. Abbiamo così adattato la DTD
della TEI inserendo all' interno dei tag che
descrivono la struttura sintattica un valore che
rimanda alla funzione narrativa dell'occorrenza
e alla semiosfera cui essa appartiene. Per
esempio nella Fig. 1., rigo 15, 'ana= fig-
enf sem-irl sem-rising ref-prot', riferito a
the
men
, dichiara la natura retorico-enfatica dell'
occorrenza e la sua funzione narrativa di
protagonista della diegesi. Inoltre, il valore 'sem-
irl' rimanda alla semiosfera di appartenenza
irlandese, mentre 'sem-rising' sta ad indicare
che i rivoluzionari sono i promotori della lotta (la
terza sfera di senso) e al contempo agiscono da
traduttori sul confine poroso delle due macro-
sfere intersecanti. Per converso, al rigo 17,
troviamo il riferimento agli
oppressors
, antieroi
e protagonisti della semiosfera britannica. In
conclusione dunque si modifica il ruolo del
codificatore: da traduttore delle scelte autoriali
nell'ambito del processo di scrittura, a co-
artefice del testo, poiché nella codifica immette
la sua personale interpretazione del brano.
Figura 1
È questa solo una prima ipotesi, utile
nel caso in cui di un oggetto di studio
si intendano offrire tante codifiche quante
sono le prospettive di analisi adoperate,
le figure di specialisti coinvolte, ecc. A
una digitalizzazione del processo compositivo
tradizionalmente diacronica, verrebbe quindi
accostata una resa metalinguistica delle sue

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ADHO - 2010
"Cultural expression, old and new"

Hosted at King's College London

London, England, United Kingdom

July 7, 2010 - July 10, 2010

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